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GRANDE TORINO PER SEMPRE!

Storia affettuosa e romantica di una squadra di calcio unica e irripetibile



Celebrare e non commemorare. Sono passati cinquant'anni dall'ultimo viaggio del Grande Torino. Cinquant'anni durante i quali, il susseguirsi delle vicende non ha intaccato il mito di una squadra che ha scritto un pezzo di storia del calcio italiano. Una squadra che fece sognare migliaia di persone in un momento difficile per il Paese, una formazione capace di vincere cinque scudetti consecutivi, trionfare in Coppa Italia e stabilire una serie di record a tutt'oggi ineguagliati. Un gruppo di uomini che sono diventati leggenda, rendendo il Filadelfia l'unica dimora della squadra di oggi e di domani. Il ricordo ancora intatto nella mente di chi ha vissuto quei momenti irripetibili, viene trasmesso ai giovani che vivono il «granata» non solo come il colore di una maglia, ma come un pezzo di storia cucita addosso. Una filosofia di vita, una fede in cui credere e trovare la forza per continuare a lottare giorno dopo giorno, per riportare il Torino agli antichi fasti, senza lacrime ma mantenendo vivo il ricordo. Ci riteniamo privilegiati. Noi abbiamo un passato da ricordare e, soprattutto, da onorare: il Grande Torino.

dalla presentazione
Il Presidente del Torino Calcio
MASSIMO VIDULICH

«Facci sognare». Negli stadi si trovano striscioni come questo. E' la preghiera che il tifoso, in un misto di fede e speranza, non esita a rivolgere ora alla squadra del cuore, ora al campione celebrato che ne veste la maglia. Sovente l'appello resta tale, nudo e solo, senza seguito. Smunta, laconica scritta che campeggia su un telo, scosso non dal misterioso brivido del fantastico di cui tutti i sogni sono intrisi, ma soltanto dall'aria che investe la gradinata. Invocazione spezzata al cospetto di una realtà dura, il più delle volte ben lontana da tanto ottimismo. Eppure, ci sono occasioni in cui succede il contrario; in cui è la realtà a cedere, ad inchinarsi alla supplica che si alza dagli spalti. Il sogno, allora, prende forma, dispiega poco a poco la sua ammaliante potenzialità e spalanca le ali ad un volo, l'unico voluto dal tifoso: quello della vittoria.
La squadra del Grande Torino rappresentò uno di questi momenti, espresso però alla potenza ennesima. Quando cioè l'invocato sogno non si disperde al vento dello stadio, ma si realizza e con una tale forza da divenire addirittura incubo, quasi trasformandosi nell'opposto di sé. E' stato questo, forse, il «peccato» della squadra granata, dal destino stesso non perdonato: rapire al mondo del sogno la sua levità, per costringerla a farsi carne concreta, immagine quotidiana e palpabile. Il Grande Torino, ovvero la condanna a vincere sempre. Nell'assurda impossibilità dell'impresa, il segno di una nemesi tremenda, eppure unica soluzione, di un epilogo disperato e brutale: la fine di Superga.
Uno schianto la cui eco ancora rimbalza nelle colline attorno alla città, ancora ondeggia tra i rami degli alberi che furono testimoni, ancora agita le corde di cuori sempre meno numerosi che vissero il momento. Ma anche chi, volgendo lo sguardo alla vetta del colle, non visse né vide, ma soltanto ha saputo per il racconto di altri; ebbene, anche in lui questa eco terribile non esita a creare un rimbombo irresistibile, ineludibile. Per questo la leggenda della grande squadra mai è andata incontro a ridimensionamenti; anzi, ha tratto ulteriore vigore dal correre del tempo e a cinquant'anni di distanza la sua forza è integra, salda, intoccata. Per questo, e per l'impenetrabge magia che sta dietro a tutte le cose formidabili della vita, col Grande Torino si può ancora sognare. Dentro la sua parabola trova ancora spazio la fantasia, al cospetto delle sue imprese ancora rinasce l'epica delle gesta che non hanno storia... e ancora e ancora. Per questo, per tutto questo, oggi più che mai spontaneo viene da dire: Grande Torino, Grande Torino per sempre!

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