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Storia del calcio

Come nasce il football



Un ibrido che, abbiamo visto, si estingue due mesi più tardi e dalle cui ceneri sorgono il rugby e il football come noi li conosciamo. Quest'ultimo, nel tempo, si arricchisce di nuove leghe - intese come assemblee nazionali di club: quella scozzese (1871), quella gallese (1875), quindi l'irlandese (1880) che, quarantuno anni più tardi, si trasferirà da Londra a Dublino, divenuta capitale della Libera Repubblica d'Irlanda. Sempre nel 1871 si inaugura un torneo che tuttora gli inglesi stimano più importante dello stesso campionato per club: la coppa d'Inghilterra.
Nata per iniziativa di un gruppo di redattori del giornale Sportsman, la coppa viene conquistata per la prima volta dal club dei Wanderers (i Vagabondi), che il 16 marzo 1872 sconfiggono per 1 a 0 gli ufficiali del genio (Engineers) davanti a poco più di duemila persone. Ma l'istituzione più importante che prende vita durante quei primi, pionieristici anni della storia del calcio è l'International Board: istituito nel 1886, è un comitato di esperti cui è demandato il compito di stabilire e aggiornare le regole del nuovo sport.


Un'istituzione che tuttora gode di ottima salute: è dai suoi uffici, per esempio, che a metà degli anni Novanta (del ventesimo secolo, s'intende) è promanata la regola che vieta al portiere di raccogliere con le mani un retropassaggio del difensore, obbligandolo a giocare il pallone solo con i piedi. Sul finire del secolo XIX, insomma, il football inglese è una creatura dalla fisionomia ben definita, e questa sua immagine comincia a fare il giro d'Europa. In Italia giunge agli inizi dell'ultimo decennio.
Volendo fissare una data ufficiale, si può pensare al 1891, anno di fondazione dell'Internazionale Football Club. Che, si badi bene, non è da confondere con Internazionale di Milano, da tutti conosciuta e da molti amata con il nome di Inter, che verrà creata nel 1908 da una costola del Milan.


L'Internazionale in discorso è invece un club torinese in cui, con encomiabile spirito democratico, militano alcuni aristocratici guidati dal duca degli Abruzzi e dal marchese Ferrero di Ventimiglia e i dipendenti di una società commerciale che tratta articoli di ottica.
Il titolare è tale Edoardo Bosio, torinese di origine svizzera, gran viaggiatore. Con ogni probabilità - ché le notizie a riguardo sono incerte, e si procede per induzioni - i frequenti viaggi d'affari lo portano spesso in Inghilterra, dove assiste agli incontri tra i club e s'innamora di questo nuovo sport. Che non esita a portare in Italia, dove però si afferma anche grazie agli stessi inglesi. A Genova, infatti, uno drappello di sudditi di Sua Maestà fonda, nel 1893, il Genoa Cricket and Athletic Club, il più antico tra i club ancora in attività.

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