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A volte ritornano

Bernard Tapie alla riscossa


L'Olympic Marsiglia è in crisi: si trova nella zona bassa della classifica, invischiato nella lotta per non retrocedere.
Nonostante le forti cifre investite dal presidente Dreyfuss dal 1996 (circa 300 milardi da quando è presidente del club bianco-azzurro) la squadra non riesce a trovare continuità di risultati, inoltre con la crisi di risultati è arrivata anche la crisi economica: da alcuni mesi ci sono difficoltà a pagare gli stipendi.
E' triste vedere una squadra di rango come l'Olympic navigare in così brutte acque, anche i tifosi sono stufi della situazione e delle continue delusioni cui devono far fronte e, da qualche tempo, manifestano la loro insoddisfazione nei confronti degli amministratori.
Infatti per i tifosi sono i dirigenti ad aver sbagliato la gestione e le mosse di mercato, perciò sono loro gli artefici del momento nero del Marsiglia.
Sottoposto a questa contestazione continua e crescente, Dreyfuss si è fatto convincere ed ha fatto sua l'idea dei tifosi: riportare a Marsiglia Bernard Tapie, l'uomo della Coppa Campioni, degli scudetti, ma anche degli scandali.
Ripercorriamo brevemente e per sommi capi la storia di Tapie: figlio di un montatore di stufe, ha cominciato la scalata sociale vendendo televisori.
Dopodichè si è messo in grande quando prese a rilevare società in difficultà, per risanarle e rivenderle rivalutate: la prima società sottoposta alle sue cure fu la cartiera Diguet-Dines acquistata al prezzo simbolico di un franco e rivenduta per circa 750 milioni di lire.
Tapie per anni giunge dalle aziende sull'orlo del fallimento, le rileva per risanarle e poi le rivende traendo profitti enormi.
Entra nell'orbita dell'Olympic, ne diventa presidente e, sotto la sua guida, il club di Marsiglia vince la Coppa Campioni del 1993: a Monaco l'Olympic sconfigge il Milan per 1-0 (gol di Boli) e si aggiudica per la prima volta nella sua storia il prestigioso trofeo.
Dopo i successi il suo periodo più nero: Tapie è arrestato per corruzione e bancarotta (un capo d'accusa gli è stato imputato per aver comprato tre giocatori del Valenciennes che dovevano affrontare l'OM) e ha scontato 2 anni di galera, 8 mesi dei quali in isolamento.
Pagato il suo debito con la giustizia Tapie ha dovuto ricominciare da zero: tutti i suoi beni (il suo panfilo, i palazzi, i mobili d'epoca e tutto il resto) gli erano stati confiscati.
Scrisse un libro ("Occhi troppo grandi") sui retroscena del calcio marcio, tra ricatti mafiosi e tradimenti, ma soprattutto girò un film diretto da Lelouch..... insomma Tapie scopre altre dimensioni del suo essere: legge molto (soprattutto Celine), recita a teatro... e ricomincia a guadagnare.
Tutto questo fino ad oggi, fino alla chiamata del suo amato Olympic: Tapie rientra nella società da dirigente, anzi da "azionista associato", nonchè responsabile di tutta la parte sportiva del club.
Ora i tifosi sono euforici, pensano che il presidente della storica coppa Campioni risolleverà le sorti della loro squadra....... e forse ce la farà davvero Tapie: d'altronde da uno che ha saputo ricostruirsi una vita di successo dopo aver morso la polvere c'è da aspettarsi di tutto.
Noi non possiamo far altro che augurare "in bocca al lupo" all'ex-presidente del Marsiglia per il suo ritorno nel giro, sperando che i marsigliesi, nel giro di qualche anno, tornino in europa, a competere a livelli più consoni al loro blasone.



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